CARLO EVASIO SOLIVA


Carlo Evasio Soliva nacque nel 1791 a Casale Monferrato, figlio del commerciante Giovanni Soliva e di sua moglie Lucia Cima. 

Ebbe i primi contatti con la musica nella cappella del duomo cittadino e, in seguito, studiò al Conservatorio di Milano, dove ebbe come insegnanti Francesco Pollini (pianoforte), Bonifazio Asioli e Vincenzo Federici (armonia e contrappunto).

Diplomatosi nel 1815, ottenne subito la scrittura di un'opera per il teatro alla Scala, il "melodramma eroicomico" La testa di bronzo o sia La capanna solitaria, su libretto di Felice Romani. 

L'opera ebbe un grande successo, a differenza dei sucessivi lavori, tra i quali il dramma per musica Berenice di Armenia (1816), il melodramma semiserio Le zingare dell'Asturia (1817), il dramma per musica Giulia e Sesto Pompeo (1818) e il melodramma semiserio Elena e Malvina (1824).

Nello stesso periodo, il compositore pubblicò anche sei valzer per clavicembalo/pianoforte (1819) e delle variazioni per pianoforte sulla romanza e la preghiera dell'Otello di Rossini e sul duetto mozartiano La ci darem la mano (1820). Si ricorda anche il Gran Trio concertant pour piano, harpe ou deux pianos & alto (1821), dedicato a Ludwig van Beethoven.

Recatosi a Varsavia, nel 1821 Soliva fu nominato direttore del dipartimento di canto del neonato Istituto di Musica e Declamazione. Dopo un anno trascorso in Italia, il compositore ritornò presso l'istituto, venendo nominato direttore nonché docente del corso superiore di canto.

Negli anni, Soliva ottenne una solida reputazione nell'ambiente artistico-sociale di Varsavia. Nel 1822 scrisse la Sonata per pianoforte, violino e bassetto, dedicata allo zar Alessandro I, curando anche le musiche per le esequie imperiali celebrate quattro anni più tardi.

Fu anche autore di diversi metodi di pianoforte e di canto e fondatore della Scuola principale di Musica dell'Università di Varsavia e della Scuola di Arte drammatica e di Canto.

A Varsavia, Soliva compose principalmente musica ecclesiastica e cameristica, ma lavorò anche come direttore d'orchestra, divenendo uno dei maestri concertatori del Teatro Nazionale (1823-1830). 

Dopo la repressione dell'insurrezione polacca contro l'Impero russo (1831), il Conservatorio di Varsavia fu smantellato e Soliva si trasferì a San Pietroburgo, dove divenne Kapellmeister presso la Direzione dei Teatri Imperiali.

Ebbe anche l'incarico di insegnare alla gran principessa Aleksandra Nikolaevna, alla quale dedicò una Ballade et Chansonnette (1840-1841). Poco tempo prima, scrisse anche musiche per il coro della cappella di corte e una Polonaise et Trio à grand orchestre.

Nel 1837, Soliva fu collocato a riposo e, da allora, lavorò solo come professore di musica alla Scuola Teatrale. Nel 1844, il compositore si trasferì a Parigi, dove continuò a dedicarsi alla musica strumentale, alla musica sacra e all'insegnamento.

Nel 1846 compose un Compianto sulla tomba di Giovanni Simone Mayr e, sette anni più tardi, morì.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Ouverture dell'opera "Elena e Malvina"


Ouverture dell'opera "Giulia e Sesto Pompeo"


Ouverture dell'opera "La Testa di Bronzo"


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Lamacchia, Saverio & Antonczyk, Wiktoria (2018), SOLIVA, Carlo Evasio in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 93  [online]. Ultimo accesso: 6 giugno 2024. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/carlo-evasio-soliva_(Dizionario-Biografico)

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