GIOVANNI DE MACQUE


Giovanni de Macque nacque nel 1548/1550 a Valenciennes (Francia), ma si trasferì a Vienna in giovane età, dove cantò come corista e dove studiò con Philippe de Monte, rinomato compositore di madrigali.

Alla fine del 1563, quando si rovinò la sua voce, fu trasferito in un collegio di gesuiti e, poco prima del 1574, si recò a Roma, dove lavorò come compositore e organista presso la chiesa di San Luigi dei Francesi. Qui pubblicò il suo primo libro di madrigali (1576), dedicato a Serafino Oliviero Razzali, giudice della corte papale.

I suoi contributi musicali in diverse edizioni collettive stabilirono un legame con la "Compagnia dei musici di Roma", un'associazione di compositori guidata da Luca Marenzio. Altre testimonianze suggeriscono che potrebbe aver composto anche per la confraternita della "Santissima Trinità dei Pellegrini" e per le devozioni degli Oratoriani.

Si trasferì a Napoli verso il 1585 e divenne famoso come capo della scuola napoletana. Lì, lavoro presso la famiglia Gesualdo, ai cui membri dedicherà alcune sue opere. 

Verso il 1590, divenne organista alla Santa Casa dell'Annunziata di Napoli e, due anni dopo, sposò Isabella Tonto. Nel 1599 divenne organista del viceré spagnolo e nel 1594, invece, fu maestro di cappella presso la Cappella Reale di Napoli.

Fu un madrigalista prolifico, arrivando a pubblicare dodici libri di madrigali. I suoi madrigali giovanili e tardivi comprendono musica leggera e seria e richiedono un'abilità canora virtuosa. Probabilmente, alcuni brani erano destinati all'esecuzione nei concerti femminili, tra le cantanti della corte ferrarese, la quale ebbe forti legami musicali con Napoli per tutti gli anni '90 del '400.

Dopo il 1599, Macque iniziò a sperimentare il cromatismo, influenzato probabilmente da Carlo Gesualdo. Alcuni madrigali (come il Capriccietto, le Durezze e ligature e la Toccata a modo di trombetta) includono intervalli melodici proibiti (come le settime), accordi completamente estranei ai modi rinascimentali (come il Fa# maggiore) e passaggi melodici in semitoni cromatici consecutivi. 

Pare inoltre che sia stato il primo ad adottare la forma del madrigaletto, nata dalla fusione tra lo stile madrigalistico ed elementi della canzonetta.

Oltre ai madrigali, scrisse canzoni, ricercari, capricci e numerosi pezzi organistici. Alcune sue musiche (come le Consonanze stravaganti) sono paragonabili alla musica vocalistica gesualdiana. 

Macque scrisse anche musica sacra, tra cui un libro di mottetti a cinque-otto voci, litanie, laudi spirituali e mottetti contrafactum (mottetti originarimente in un'altra lingua, dotati di nuovi testi detti "contrafacta").



BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Capriccio sopra re, fa, mi, sol



Madrigale "Cantan gl'augelli"



Consonanze Stravaganti



Seconda Gagliarda



Canzona francese



FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipedia, The Free Encyclopedia, Giovanni de Macque [online]. Ultimo accesso: 20 settembre 2022. Disponibile presso: https://en.wikipedia.org/wiki/Giovanni_de_Macque

Wikipedia, Die Freie Enzyklopādie, Giovanni de Macque [online]. Ultimo accesso: 20 settembre 2022. Disponibile presso: https://de.wikipedia.org/wiki/Giovanni_de_Macque










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