FILIPPO CAPOCCI
Filippo Capocci nacque nel 1840 a Roma, figlio di Gaetano Capocci e di sua moglie Clelia Santarelli.
Dapprima, studiò con il maestro di musica N. Nobili e, successivamente, prese lezioni di pianoforte dal maestro E. Gabrielli e dal padre.
Ancora giovane, fu colpito da una paralisi al braccio, ma continuò a suonare e l'arto si riprese parzialmente.
Capocci divenne un ottimo organista e iniziò la sua attività suonando nella chiesa di S. Maria di Monserrato. Ammirato per il suo virtuosismo, si fece apprezzare da molti musicisti, tra cui Franz Liszt. Al contrario, i fedeli, abituati a musiche facili e orecchiabili, non erano entusiasti di lui e gli preferirono il padre.
Nel 1863 musicò gli oratori S. Antonio e S. Luigi re di Francia all'assedio di Damiata in Egitto e, dodici anni più tardi, fu nominato primo organista della basilica di S. Giovanni in Laterano. Fu anche organista in S. Ignazio e insegnante d'organo nell'Accademia di S. Cecilia.
Il compositore divenne famoso solo nel 1881, in occasione del collaudo del nuovo grande organo di S. Luigi dei Francesi. Le sue composizioni furono eseguite in tutta Europa e in America, ottenendo sempre grandi apprezzamenti.
Nel 1891 ricevette da papa Leone XIII la croce di cavaliere di S. Gregorio Magno e, otto anni dopo, fu nominato socio onorario della American Guild of organists di New York.
Dopo un concerto all'accademia di S. Cecilia, Capocci divenne maestro d'organo della regina Margherita, alla quale dedicò il metodo Piccoli studi per organo. Nel 1898 successe al padre in S. Giovanni in Laterano e, tre anni dopo, fu incaricato di controllare l'esecuzione della musica nelle chiese.
Nel 1904 fece parte della Commissione Romana di Musica Sacra per la promozione della restaurazione della musica ecclesiastica antica, occupandosi anche della revisione dei libri di canto liturgico. Fu, infine, professore alla Scuola Superiore di Musica Sacra a Roma.
Morì nel 1911 in questa città.
Come compositore, si rifece allo stile organistico francese. Nelle sue composizioni, abbondano l'invenzione e lo sviluppo originale del tema, la conoscenza del contrappunto e le ardite modulazioni.
In ambito religioso, cercò di educare e affinare gradualmente il sentimento musicale dei fedeli e del clero, abituato a musiche facili, a duetti, terzetti e arie operistiche.
BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO
Fantasia per organo sopra il "Veni Creator Spiritus"
"Meditazione in Mi minore" per organo
"Preludio in Mi bemolle maggiore" per organo
FONTI BIBLIOGRAFICHE
Venturini, Enza (1975), CAPOCCI, Filippo in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 18 [online]. Ultimo accesso: 20 ottobre 2024. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/filippo-capocci_%28Dizionario-Biografico%29/
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