FRANCESCO FEO

Francesco Feo nacque nel 1691 a Napoli, figlio di un sarto di cui si ignora il nome. Dal 1704 al 1712, studiò presso il conservatorio di S. Maria della Pietà dei Turchini, dove ebbe come insegnanti Alberto Basso (composizione) e Nicola Fago.

Si pensa che, tra l'altro, proseguì i suoi studi a Roma, studiando con Domenico Gizzi (canto) e con Giuseppe Ottavio Pitoni (contrappunto). Queste notizie, riportate da fonti ottocentesche, non trovano attualmente validità.

La sua prima opera fu L'amor tirannico ossia Zenobia (1713), rappresentata al teatro San Bartolomeo di Napoli. A essa, seguì il dramma sacro Il martirio di S. Caterina (1714), rappresentato durante la stagione di carnevale.

Negli anni seguenti al 1715, Feo scrisse recitativi e scene comiche per rappresentazioni napoletane di opere di altri autori, ma successe anche il contrario, come dimostra il libretto del Siface, re di Numidia, il quale specificava che le scene buffe erano "d'altro autore da quello del dramma".

Nel 1723, il compositore divenne insegnante presso il conservatorio di S. Onofrio a Capuana, dove rimase fino al 1939. 

Tra il 1723 e il 1743, la produzione sacra di Feo superò enormemente quella profana. Nel genere sacro, si ravvisa l'influenza del suo maestro Fago, individuabile nelle ampie strutture in più movimenti delle messe Kyrie-Gloria e nei Dixit Dominus, ricchi di episodi corali.

Il compositore adottò spesso i doppi cori e le voci soliste concertanti con cori di ripieno, mentre negli episodi corali aggiunse anche strumenti concertanti. La maggior parte dei Credo, Sanctus, Agnus Dei, inoltre, sono in stile breve.

In questa parte della sua produzione, si ritrovano fughe in stile antico e, al contrario di Leonardo Leo e Francesco Durante, non scrisse opere a cappella nello stile di Palestrina, preferendo strutture omofoniche. Nei movimenti veloci, invece, viene spesso ripetuta la cadenza dominante-tonica (cadenza perfetta).

Nel 1739 divenne primo maestro al conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo, dove rimase fino al 1743. Successivamente, Feo si dedicò alle lezioni private e alla composizione di musica sacra, scritta prevalentemente per la chiesa dell'Annunziata, della quale fu maestro di cappella dal 1726. La sua ultima composizione risale al 1760, intitolata Quoniam tu solus per tenore e archi.

Morì nel 1761 a Napoli.

Compositore di solida formazione e di talento versatile, fu molto stimato dai contemporanei. La sua produzione annovera diverse opere, drammi sacri, oratori, dialoghi sacri, cantate sprituali e 29 solfeggi per soprano.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Mottetto "Confitebor tibi Domine"


Cantata a voce sola "La Sinderesi" per soprano


Aria "Mi Jesu, in ligno crucis", dalla "Passio Secundum Joannem"


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Chirico, Teresa (1996), FEO, Francesco in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 46 [online]. Ultimo accesso: 4 luglio 2024. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-feo_%28Dizionario-Biografico%29/

Commenti