GIOVANNI PICCHI


Giovanni Picchi nacque nel 1571/1572 in una località sconosciuta dell'Italia. Poco si sa della sua prima vita e la prima testimonianza documentaria su di lui è una sua rappresentazione come liutista sul frontespizio del manuale di danza Nobiltà di dame (1600) di Fabritio Caroso.

Prima del 1607, fu assunto come organista alla chiesa veneziana dei Frari e, dal 1623 alla morte, fu anche organista della confraternita "Scuola di San Rocco", la più prestigiosa e ricca delle confraternite veneziane. L'anno dopo, fece domanda per il posto di secondo organista a San Marco, ma non fu scelto.

Morì nel 1643 in una località altrettanto sconosciuta, all'età di 71 anni. 

Fu un tardo seguace della "Scuola veneziana" e influenzò lo sviluppo e la differenziazione di neonate forme strumentali, come la sonata e la canzona d'insieme. Fu anche l'unico veneziano dell'epoca a scrivere musica da ballo per clavicembalo.

Della sua musica, sopravvivono una Toccata per clavicembalo nel Fitzwilliam Virginal Book e tre passamezzi in un manoscritto torinese.

Fu autore della raccolta di danze Intavolatura di balli d'arpicordo (1619) e della raccolta di 19 canzonette d'insieme Canzoni da sonar (1625), entrambe per clavicembalo. Tra la musica sacra, l'unico mottetto noto è Ghirlanda sacra (1625).

Le sue danze per clavicembalo consistono in danze in triplice metro, danze in triplice metro abbinate a saltarelli e pezzi accompagnati dal basso continuo. 

La maggior parte di questi ultimi adotta uno schema romanesco, consistente in una linea di basso che scende di quarta, sale di grado, poi scende nuovamente di quarta o di quinta, risale di grado e così via.

Nelle sue canzonette d'insieme, Picchi differenziò diversi tipi di scrittura strumentale, quali il concertino, il ritornello e le cadenze, seguendo una pratica già iniziata da Giovanni Gabrieli e da altri compositori a lui contemporanei. 

Tale scrittura fu, forse, l'aspetto maggiormente innovativo del suo stile e anticipò le creazioni dei compositori medio-barocchi, come Corelli.

Picchi, infine, utilizzò la variazione sequenziale e gli effetti d'eco, scritti per diversi strumenti, come violini, fagotti, flauti dolci e tromboni, spesso adottati tutti insieme nello stesso pezzo.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

"Toccata" per clavicembalo


"Canzon Quarta", dalla raccolta "Canzoni da sonar"


"Canzon Undecima à 4", dalla raccolta "Canzoni da sonar"


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipedia, The Free Encyclopedia, Giovanni Picchi [online]. Ultimo accesso: 8 aprile 2024. Disponibile presso: http://en.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Picchi

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