ARTURO BUZZI-PECCIA

Arturo Buzzi-Peccia nacque nel 1854 a Milano, da Antonio Buzzi e da Clotilde Peccia. Si deduce che sia stato, in seguito, riconosciuto dal padre, pur mantenendo anche il cognome materno.

Apprese i primi rudimenti musicali dal padre, esibendosi come timpanista a Bergamo e ad Alessandria e come cantore alla chiesa della Passione a Milano. Successivamente, si iscrisse al locale conservatorio, dove ebbe come insegnanti C. Confalonieri (oboe), Guglielmo Quarenghi (violoncello) e Antonio Bazzini (composizione)

Dopo il 1875, si recò a Napoli per studiare direzione d'orchestra e, in seguito, andò a Parigi, per perfezionarsi con Jules Massenet e Camille Saint-Saëns. Ritornato in patria, si stabilì a Milano, dove lavoro come insegnante di canto.

Nel 1898 fu chiamato al "Ziegfield Conservatory of Music" di Chicago, dove lavorò come professore di canto e come direttore della "Thomas Orchestra". Due anni più tardi, fu insegnante al "College of music" di New York, città nella quale si stabilì e dove aprì una famosa scuola di canto.

Morì nel 1943 a New York.

Come musicista, compose numerosi pezzi orchestrali e cameristici, tra i quali un Quartetto, una Sinfonia in Re e un Preludio sinfonico, scritti per il suo diploma al conservatorio di Milano (1875). Si ricordano anche Visione e Baccanale romano (1886) e il poema sinfonico Re Harfagar (1888). 

Quest'ultimo lavoro riscosse entusiastici successivi di critica e, nel 1896, fu ripreso numerose volte da vari direttori d'orchestra, fra i quali Arturo Toscanini. L'anno successivo, sempre sotto la direzione di Toscanini, fu rappresentata al "Teatro Regio" di Torino l'unica opera lirica del compositore, la Forza d'amore, accolta calorosamente dal pubblico torinese e milanese.

Si insistette molto sulla melodicità italiana di Buzzi-Peccia, in polemica con i wagneriani, riconoscendo che il compositore aveva già adottato l'uso del "leitmotiv".

Per orchestra, scrisse ancora il Notturno e La calma del mare (1990) mentre, per pianoforte, scrisse numerose trascrizioni di opere e diverse composizioni originali, come Le rendez-vous, suite galante e Voyage de noces, suite intime per pianoforte a quattro mani, Brezza marina, Galanteries, ecc.

Furono, tuttavia, le romanze a renderlo celebre a livello mondiale, come Torna amore, Lolita, serenata spagnola e Un organetto suona per la via.

Buzzi-Peccia compose anche una rivista-vaudeville in dialetto milanese, El sogn de Milan, su libretto di C. Pozza e di C. Bertolazzi la quale, nel 1892, fece accorrere al teatro "Carcano" di Milano "un pubblico strabocchevole durante centinaia di sere" e che fu ripresa due anni dopo in occasione dell'"Esposizione Milanese".

Il compositore, inoltre, lasciò i lavori didattici The Italian Diction (1921) e How to succeed in singing (1925), il libro The Master Speaks, In a Futurist City, il quale racconta, in chiave umoristica, questioni ed episodi di vita teatrale. 

Collaborò, infine, come critico musicale al giornale newyorchese "Il Corriere d'America e a diverse riviste americane, oltre che al "Il guerin meschino" di Milano, sotto lo pseudonimo di "Gigione".


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO


Romanza "Torna amore" per baritono e pianoforte


Romanza "Colombetta (Serenatella veneziana)" per voce e pianoforte


"Crepuscolo" per pianoforte


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Donati, Licia (1972), BUZZI, Arturo in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 15 [online]. Ultimo accesso: 19 gennaio 2024. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/arturo-buzzi_%28Dizionario-Biografico%29/

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