NICOLA MATTEIS

Nicola Matteis nacque in una data sconosciuta in una località italiana ignota. La dicitura "Nicola Matteis, Napolitano" presente sul frontespizio di alcune sue raccolte, fa pensare che fosse originario di Napoli.

Egli giunse in Inghilterra probabilmente verso il 1670. Qui conobbe il musicista Roger North, con il quale suonò durante alcuni incontri settimanali fra musicisti professionisti e dilettanti.

Secondo la testimonianza di North, Mattheis viaggiò per alcuni anni in Europa, percorrendo a piedi anche la Germania, con il violino in spalla. Egli, infatti, visse in condizioni modeste, sopravvivendo solo grazie alla protezione di alcuni mercanti.

Quando Mattheis suonò per il re, questi decise di offrigli un posto a corte, ma ritirò la sua proposta a causa delle maniere del compositore. Egli, tra l'altro, pretendeva assoluto silenzio durante le sue composizioni e tale pratica non era allora molto diffusa a corte.

Le testimonianze coeve lo descrivono come virtuoso eccezionalmente bravo. A detta di North, era di corporatura robusta e statura alta, oltre ad avere braccia molto lunghe.

Si racconta pure che suonava con il violino talvolta appoggiato all'altezza dei fianchi. Nonostante tale posizione originale, il compositore possedeva una cavata molto espressiva e sapeva eseguire passaggi in doppie corde e diminuzioni estremamente virtuosistici.

Il suo arrivo a Londra permise il successo e la diffusuone della musica strumentale italiana in Inghilterra e diede grande impulso allo sviluppo della tecnica violinistica. 

La sua musica si caratterizzava per lo stile improvvisativo e virtuosistico, ma anche per la varietà dei colpi d'arco. Fu il primo a introdurre in Inghilterra l'impugnatura italiana moderna dell'arco, con il pollice direttamente poggiato sul legno. 

La sua fama crebbe rapidamente grazie alla popolarità delle sue musiche presso il pubblico aristocratico e dilettante londinese. 

Nel 1676, il compositore fece stampare le Arie diverse per il violino in due libri. Nella premessa, dichiarava l'adozione di alcune caratteristiche dello stile locale, senza però rinunciare ai suoi insegnamenti originari. Le suites dell'opera, adatte a ogni livello di abilità, furono probabilmente composte a scopo didattico e sono destinate a un pubblico amatoriale.

Nel 1678, Mattheis si recò in Francia, ritornando l'anno dopo, quando si esibì in casa Slingby in un concerto con Bartolomeo Albrici al clavicembalo. Nel 1680, le due arie italiane del compositore Caro volto pallidetto e Il dolce contento furono incluse in una raccolta londinese di Girolamo Pugnani, intitolata Scelta di canzonette italiane di più autori.

Mattheis fu anche un eccellente virtuoso di chitarra. Nel 1680 pubblicò il libro Le false consonanze della musica, un metodo per realizzare il basso continuo sulla chitarra, ripubblicato in lingua inglese due anni più tardi. 

Oltre a un introduzione allo studio della chitarra spagnola a cinque cori, strumento all'epoca popolare, il trattato illustra dettagliate indicazioni e diverse intavolature per la realizzazione del basso continuo e include anche un'ampia trattazione su stile e tecniche esecutive.

Nel 1685 apparvero la terza e la quarta parte del libro di Ayres, ristampato due anni più tardi. In esso, Mattheis suddivide le suites in gruppi di brani facili, suonabili con violino o flauto e gruppi di brani più elaborati, che richiedono l'uso delle doppie corde e diminuzioni sul violino.

Le suite, formate da tre a dodici movimenti nella stessa tonalità, includono prevalentemente danze bipartite, ma anche preludi, fughe, fantasie e capricci. La raccolta è concepita come una serie di studi di difficoltà progressiva presentando, nella quarta parte, elaborate fioriture e brani polifonici, in cui le doppie corde sono opzionali e indicate con note tratteggiate.

La ristampa del 1687 include anche un volume con la parte del secondo violino e un Concerto di trombe, probabilmente ricavato da un precedente concerto per tromba e archi andato perduto.

Dopo il 1687, si perdono le tracce di Mattheis e, in molti casi, diventa difficile stabilire se le testimonianze riguardino lui oppure suo figlio. Un passaporto per l'Olanda risalente al 1693 e rilasciato a "Nicolas Matthy, sen." potrebbe attestare che, a quel tempo, fosse ancora vivo, facendo dedurre che morì qualche anno prima del 1700.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Aria amorosa


Variazioni sopra il basso "Umore Scozzese"


Fantasia per violino solista in Do minore, "con discretione"


Suite in La minore


"Un dia spagnola" per chitarra, flauto, violino, viola e violoncello


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Olivieri, Guido (2008), MATTHEIS, Nicola in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 72 [online]. Ultimo accesso: 24 dicembre 2023. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/nicola-matteis_%28Dizionario-Biografico%29/

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