FRANZ BERWALD


Franz Adoph Berwald nacque nel 1796 a Stoccolma (Svezia), figlio del violinista, insegnante e copista di spartiti Christian Berwald e di sua moglie Agneta Bruno. 

Il giovane iniziò a suonare il violino all'età di cinque anni e ricevette le prime lezioni musicali dal padre. Già nel 1811, a soli 15 anni, apparve come violino solista in un concerto per violino di Edouard Du Puy e, quattro anni dopo, fu assunto all'Hovkapellet, dove lavorò come violinista e violista.

Anche se Berwald studiò un po' di tempo con Du Puy, viene considerato un compositore autodidatta. Tuttavia, è probabile che abbia ricevuto dei consigli tecnici dal cugino Johan Fredrik e dall'hovkapellmästare Joachim Nicolas Eggert.

Al 1816, risale il suo primo brano, Tema e variazioni per violino e orchestra, seguito dalla Fri fantasi "su tema nazionale" (1817) per orchestra, oggi perduta. Si ricordano anche un concerto per due violini e orchestra e un sestetto per clarinetto, fagotto, corno, violino, viola, violoncello e contrabbasso (1818).

Sempre nel 1818, compose due quartetti per archi (in Sol minore e in Si bemolle maggiore) mentre, l'anno successivo, compose delle variazioni orchestrali sulla canzone Göterna fordomdags drucko ur horn e un quartetto per pianoforte e fiati.

Nel 1821 ricevette l'incarico di scrivere una cantata per lo scoprimento di una statua del re Carlo XIII, mentre un'altra cantata fu scritta due anni dopo per celebrare l'arrivo in Svezia della principessa ereditaria Giuseppina, in vista del suo matrimonio con il principe ereditario Oscar. 

Due anni dopo ancora, compose la Serenata quasi scherzosa per tenore e sei strumenti, della quale rimangono solo frammenti. Nel 1827, invece, realizzò un Concertstück per fagotto e orchestra, comprendente un movimento di variazione su Home, Sweet Home.

Berwald lavorò anche a un'opera, Gustav Wasa e a un nuovo sestetto, rielaborazione del precedente.

Recatosi a Berlino, iniziò a lavorare alle opere Leonida e Donna Isabella e, durante i primi anni, si dedicò anche allo studio del contrappunto. Purtroppo, non riuscì mai a stringere legami adeguati e a far eseguire la sua musica.

Nel 1835, decise così di intraprendere una carriera come ortopedico, praticando la professione per sei anni, dopodiché si recò in cerca di fortuna a Vienna.

Dal 1841 si dedicò completamente alla composizione, scrivendo le opere orchestrali Elfenspiel, Humoristisches Capriccio Erinnerung an die norwegischen Alpen.

Lavorò anche all'opera Estrella di Soria e alla Sinfonie sérieuse e, nello stesso anno, ritornò nuovamente a Stoccolma, dove tenne un concerto alla chiesa di Ladugårdsland, eseguendo le tre opere orchestrali sopra citate, due numeri di Estrella, un coro da Der Verräter, la nuova composizione Ernste und heitere Grillen e il suo Slaget vid Leipzig.

Sempre nel 1842, compose i quadri tonali Bajaderenfest e Wettlauf, una Sinfonie capricieuse e l'"operetta" Jag går i kloster. 

In occasione dei festeggiamenti per il giubileo d'argento del re Carlo XIV Giovanni (1843), Berwald fu incaricato di scrivere della musica, producendo una Grande Polonaise, pubblicata come arrangiamento per pianoforte e, in seguito, inserita in Estrella di Soria. Nello stesso anno, scrisse anche l'operetta Modelhandlerskan.

Nel 1844 scrisse un quadro tonale per organo a quattro mani, En landtlig bröllopsfest e i tre brani patrottici Swea, hjeltemodren satt..., Himmel, skydda Svea land e Svenska folk i samdrägt sjung!. 

All'inizio dell'anno successivo, invece, compose la Sinfonie singulière e la Sinfonia in Mi bemolle maggiore, le cantate Karl XII:s seger vid Narva, Gustav Adolf den Stores Seger och Död vid Lützen, la fantasia Nordiska Fantasie-Bilder (1846) per soli, coro, fiati e organo e il "quadro tonale romantico" Gustaf Wasas färd till Dalarne (1849).

Nel 1846, Berwald si recò nuovamente all'estero, fermandosi a Göteborg e a Parigi per tenere concerti delle sue opere, tra le quali il singspiel Ein ländliches Verlobungsfest in Schweden, basato in gran parte su melodie popolari e dedicato alla solista Jenny Lind.

Continuò a dare concerti in Austria e in Germania fino al 1849. L'anno prima, invece, completò una nuova versione di Estrella di Soria e abbozzò due quartetti per archi (in Mi bemolle maggiore e in La minore).

Nel 1851 scrisse altri due Trii per pianoforte e, due anni dopo, compose il suo primo Quintetto e un Trio per pianoforte

Dedicò il suo Concerto per pianoforte e orchestra in Re maggiore (1855) all'allieva Hilda Thegerström e il suo secondo Quintetto per pianoforte e orchestra (1857) a Liszt. Alla fine degli anni '50, scrisse duetti per pianoforte e violoncello/violino e tre ambiziosi pezzi pianistici, tra cui Romanze et scherzo. 

Nel 1864 divenne membro della "Kungliga Musikaliska akademien" e, in seguito, anche professore della stessa accademia. Fu incaricato di rivedere l'innario svedese e scrisse un'opera didattica sulla teoria della composizione e l'opera teatrale Drottningen af Golconda.

Nello stesso anno, compose anche un Apoteos till firande af 300-årsminnet af Shakespeares födelse e, nel 1866, la cantata Hymn och jubelsång, su testo di Oscar Fredrik, in occasione dell'inaugurazione dell'"Esposizione dell'Industria e dell'Arte" di Stoccolma. 

A causa di una risoluzione parlamentare sulla riforma della rappresentanza, Berwald musicò un testo di Frans Hedberg, componendo Den 7 December 1865. Echo från när och fjärran per soprano, clarinetto e pianoforte, eseguito nel 1866 nella "Chiesa Grande".

Morì nel 1868 nella sua città natale, a causa di una polmonite.

Fu il principale compositore di sinfonie del XIX secolo. I suoi pezzi orchestrali, il sestetto e i quartetti per archi appartengono tutti al repertorio attuale ed evidenziano maggiormente il suo stile distintivo.

A differenza delle cantate, scarsamente considerate, alcune sezioni delle sue creazioni teatrali sono molto attenzionate, così come alcune sue canzoni, come Andenken, Aftonrodnan e la ninna nanna Ute blåser sommarvind (1819), nonché Des Mädchen Klage (1831) e Traum (1833).

Al contrario di molti compositori contemporanei, Berwald considerò raramente la musica popolare. Le sue prime canzoni e i suoi primi lavori concertistici sono segnati dalla preferenza per l'opera francese.

Nei suoi pezzi vocali, Berwald seguì sempre la linea sinfonica beethoveniana e, nonostante alcune influenze di Mendelssohn, Weber e Spohr, riuscì a creare uno stile compositivo personale, estendendo i parametri classicisti con una tecnica di sviluppo coerente e raffinata, descrivibile come un contrappunto libero sostenuto dall'orchestra.

La densità tematica e l'eleganza zampillante caratterizzano i "quadri tonali" del compostiore. Tuttavia, non staccandosi dalla loro tonalità contestuale, questi lavori dimostrano l'unicità del linguaggio musicale berwaldiano anche se, talvolta, il riferimento classicista porta a qualche ripetizione frasale stancante, come nell'ouverture di Jag Jag går i kloster e nel finale della Sinfonie capricieuse.

La struttura armonica del compositore è principalmente di stampo classico, ma negli ultimi lavori cameristici applica cromatismi piuttosto audaci.

Nella Sinfonie sérieuse e nella Sinfonie singulière ritorna nel finale a elementi dei movimenti lenti lenti, mentre nel finale della Sinfonia in Mi bemolle, il tema principale viene sostituito da una nuova idea al momento della ripresa.

Nel Quartetto d'archi in Mi bemolle maggiore, invece, lo "Scherzo" si ritrova in un movimento lento, a sua volta contenuto da un movimento "Allegro" simile a una sonata, come una sorta di "scatola cinese". Lo stesso avviene nel Quintetto per pianoforte in Do minore, nel quale uno "Scherzo" si trova nel primo movimento, mentre il tema secondario riemerge nel finale.

Come molti contemporanei, Berwald sosteneva che i movimenti delle opere a più movimenti dovessero susseguirsi senza soluzione di continuità, come nel Doppio concerto (1817). Nei Trii per pianoforte, addirittura, compose delle transizioni tra i movimenti.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Sinfonia n° 3 in Do maggiore "Sinfonie singulière"


Quintetto per pianoforte n° 2 in La maggiore


Quadro tonale "La battaglia di Leipzig"


Ouverture dell'opera "Estrella di Soria"


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Hedwall, Lennart (2015), Franz Berwald (1756-1868) in Swedish Musical Heritage [online]. Ultimo accesso: 29 dicembre 2023. Disponibile presso: https://www.swedishmusicalheritage.com/composers/berwald-franz/?action=composers&composer=berwald-franz

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