HELENA MUNKTELL
Helena Munktell nacque nel 1852 a Grycksbo (Svezia), figlia del proprietario di una cartiera Henrik Munktell e di sua moglie Augusta. Iniziò a studiare musica da giovanissima e, dopo aver lasciato la scuola privata femminile, proseguì gli studi all'istituto musicale di Ivar Hallström.
Nel 1870, la giovane sviluppò una grave malattia oculare, ma ciò non le impedi di prendere lezioni di canto e di pianoforte a Vienna. Ritornata in patria, Munktell proseguì la sua formazione con Conrad Nordqvist, Ludvig Norman e Johan Lindegren.
Dal 1877 al 1879, la compositrice studiò a Parigi con Theodore Ritter (pianoforte), Émile Durant e Benjamin Godard (composizione).
Non si conoscono le prime composizioni di Munktell, ma sembra che abbia iniziato a scrivere canzoni soliste.
Negli anni '80, invece, la compositrice scrisse l'opera comica I Firenze, la prima opera drammatica svedese scritta da una donna, su libretto del poeta Daniel Fallström. La stessa si rivelò un successo, come rivelano le positive reazioni della critica.
Tra il 1897 e il 1900, Munktell studiò con Vincent d'Indy del quale, per un certo periodo, seguì anche le lezioni di composizione alla Schola Cantorum di Parigi.
Queste lezioni furono fondamentali per la compositrice, in quanto costituirono la base essenziale per la scrittura delle sue quattro opere sinfoniche Suite per grande orchestra (1895 circa), Bränningar (1895 circa), Dalsvit (1910 circa) e Valborgsmässoeld (dopo il 1910).
Munktell scrisse anche un unico pezzo cameristico, la Sonata per violino in Mi bemolle maggiore (1905), la quale conobbe molto l'influenza di d'Indy.
Da diverso tempo, la compositrice soffriva di gravi mal di testa e di problemi cardiaci e, di conseguenza, nel 1910 ritornò in Svezia, dove lavorò a una cantata in onore dell'inaugurazione della Chiesa svedese a Londra (1911), mai completata.
Nel 1915 divenne membro della Kungliga Musikaliska Akademien (Accademia Reale Svedese di Musica) e, tre anni più tardi, divenne membro della Föreningen Svenska Tonsättare (Società dei compositori svedesi).
Morì nel 1919, dopo una grave malattia.
La sua produzione, pur non essendo grande, è molto varia e annovera diverse canzoni solistiche, canzoni corali, opere, musica cameristica e opere orchestrali.
Le sue canzoni solistiche presentano una linea vocale elementare ma, tavolta, con salti vocali evoluti, così come l'accompagnamento musicale. Ciò contribuisce a creare una sorta di lirismo represso, di carattere probabilmente francese ma, allo stesso tempo, molto personale.
Le sue opere corali presentano linee vocali semplici ed efficaci e le parti pianistiche hanno, spesso, un ruolo più interessante del mero supporto armonico. Tra le più significative, si ricordano Maj, Äppelträdets visa, Hymn e la canzone Jul.
La sua Sonata per violino, invece, è forse la più "francese" delle opere svedesi scritte in questo periodo, come si nota dalla presenza della struttura ciclica, delle triadi espanse e degli accordi dissonanti mai risolti correttamente. Accanto a ciò, tavolta, si percepiscono dei ritmi folklorici di polska (danza popolare svedese).
Le sue quattro opere orchestrali, infine, mostrano una donna in grado di padroneggiare le risorse tonali dell'orchestra, allo stesso modo dei suoi contemporanei svedesi.
BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO
Quadro sinfonico "Bränningar, op. 19" (Onde che si infrangono) per orchestra
Sonata per violino in Mi bemolle maggiore, op. 21
Canzone "Jul av" (Natale fuori)
FONTI BIBLIOGRAFICHE
Edling, Anders (2013), Helena Munktell (1852-1919) in Swedish Musical Heritage [online]. Ultimo accesso: 21 agosto 2025. Disponibile presso: https://www.swedishmusicalheritage.com/composers/munktell-helena/
Commenti
Posta un commento