MUZIO CLEMENTI
Muzio Clementi nacque nel 1752 a Roma, figlio dell'orafo e cesellatore di argenti Niccolò Clementi e di sua moglie Maddalena Kaiser. Rivelatosi un precoce talento musicale, all'età di sei anni iniziò a studiare con un parente, tal Antonio Boroni.
Successivamente, il giovane studiò con l'organista G. Cordicelli, G. Carpani (contrappunto) e con l'abate G. Santarelli (canto). Ben presto, Clementi si dedicò alla composizione, scrivendo una messa a quattro voci all'età di undici anni e l'oratorio Martirio de' gloriosi santi Giuliano e Celso all'età di dodici.
Nel 1764 divenne organista della Congregazione di S. Cecilia mentre, due anni dopo, fu nominato organista della basilica di S. Lorenzo in Damaso. Nello stesso anno, un viaggiatore inglese, Peter Beckford, lo sentì suonare e, accortosi delle sue grandi potenzialità, lo portò con se in Inghilterra.
Grazie alla pubblicazione delle sue prime sonate per pianoforte (op. 2), Clementi riuscì ben presto a farsi conoscere dal pubblico inglese e ad acquisire conseguente fama nel mondo artistico-culturale dell'epoca. A Londra, tra l'altro, Clementi divenne un insegnante e pianista molto stimato.
Dopo alcuni viaggi a Berlino, Bordeaux e Vienna, dove conobbe Mozart, Clementi ritornò in patria e, nel 1798, decise di dedicarsi all'attività editoriale, associazioni con J. Longman e, poi, con W. F. Collard e altri. Con Collard, inoltre, aprì una fabbrica per la costruzione e la vendita di pianoforti.
Dopo una successiva serie di viaggi in Europa, il compositore ritornò a Londra dove, nel 1811, sposò Emma Gisborne, dalla quale ebbe quattro figli. In questo periodo, si dedicò anche ferventemente alla composizione, partorendo i due Capricci op. 47, le tre Sonate op. 50 e i 100 studi del Gradus ad Parnassum.
Morì nel 1832 a Evesham, nel Worcestershire (Regno Unito).
La sua produzione appartiene al periodo classico e, come pianista e come compositore, Clementi fu celebre per le sue sonate per pianoforte, le quali rivelano un completo dominio della forma e un consolidamento dell'unità della forma-sonata, creando un unico blocco dove vengono fusi i due temi.
Nelle sonate dell'op. 12, tra l'altro, si riscontrano anticipazioni dello stile e della scrittura beethoveniani.
Dopo le sinfonie, Clementi si dedicò alle composizioni sinfoniche e alla preparazione dei 100 studi del Gradus.
In quest'ultima opera, si distingue una prima parte teorica, dove vengono descritte le nozioni teoriche fondamentali per lo studio del pianoforte, la corretta posizione del corpo e delle mani e l'accenno ad alcune articolazioni musicali, quali il legato e lo staccato.
La seconda parte, invece, comprende esercizi-formule per entrambe le mani, ma anche brevi brani originali e trascrizioni di vari autori, oltre ai 24 Preludi ed Esercizi (1790) già pubblicati a Londra.
BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO
"Sonata in Si bemolle maggiore, op. 24 n° 2" per pianoforte
"Sinfonia n° 2 in Re maggiore" per orchestra
"Concerto in Do maggiore" per pianoforte
FONTI BIBLIOGRAFICHE
Iesuè, Alberto (1982), CLEMENTI, Muzio in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 26 [online]. Ultimo accesso: 15 agosto 2025. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/muzio-clementi_%28Dizionario-Biografico%29/
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