BENEDETTO FERRARI

Benedetto Ferrari (detto "dalla Tiorba") nacque in una data non precisata tra la fine del XVI secolo e l'inizio del XVII secolo a Reggio Emilia. 

Lavorò come musico al servizio della corte dei Farnese a Parma (1619-1623) e, nello stesso periodo, probabilmente fu anche attivo nella cappella musicale della cattedrale di Reggio Emilia.

Nel 1633, Ferrari dedicò il suo primo libro di Musiche varie per voce e basso continuo al duca Francesco I d'Este mentre, quattro anni più tardi, fece rappresentare in prima assoluta la sua opera Andromeda, in occasione dell'apertura del teatro S. Cassiano, il primo teatro a ospitare un pubblico pagante.

Nello stesso anno, il compositore pubblicò il secondo libro delle Musiche varie, dedicato a Basilio Feilding, ambasciatore inglese a Venezia. Nel 1641, invece, pubblicò il terzo libro delle Musiche e poesie varie, dedicate all'imperatore Ferdinando III.

Negli stessi anni, Ferrari lavorò come operista presso diversi teatri bolognesi e veneziani.

Dal 1651 al 1653, il compositore entrò al servizio della corte viennese, in qualità di strumentista della cappella musicale dell'imperatore Ferdinando III, continuando contemporaneamente l'attività teatrale.

Ritornato in Italia, Ferrari fu nominato maestro di cappella al servizio del duca Francesco I a Modena, incarico mantenuto fino al 1662, quando fu licenziato a causa di riforme economiche attuate dalla corte.

Nel 1681, però, il compositore venne riassunto, mantenendo l'incarico fino alla sua morte, avvenuta nello stesso anno a Modena.

La sua produzione annovera varie opere, diverse composizioni strumentali e un oratorio, Il Sansone.

Come librettista, Ferrari rappresenta uno dei maggiori contatti tra le tradizioni romana e veneziana e, nei suoi libretti, si ritrovano diversi caratteri tipici dell'epoca, come l'ambientazione mitologica, i riferimenti cavallereschi e agli intrighi, ma anche la fastosità della messa in scena.

Nelle Musiche varie, invece, il compositore supera la contrapposizione tra stile madrigalistico e stile arioso, inaugurando una nuova concezione della vocalità. 

Si ricorda, infine, la sua attività di impresario e organizzatore delle compagnie teatrali, in un'epoca dove il teatro d'opera come struttura economico-imprenditoriale stava iniziando a prendere piede.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Cantata spirituale "Queste pungenti spine" per soprano e clavicembalo


Canto secondo "Dove vai?" per controtenore e orchestra, dall'oratorio "Il Sansone" 


Ciaccona "Amanti, io vi so dire" per controtenore, viola da gamba, tiorba, arpa e clavicembalo


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Della Libera, Luca (1996), FERRARI, Benedetto, detto dalla Tiorba in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 46 [online]. Ultimo accesso: 8 agosto 2025. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/ferrari-benedetto-detto-dalla-tiorba_(Dizionario-Biografico)

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