BERNARDO PASQUINI
Bernardo Pasquini nacque nel 1637 a Massa in Valdinievole, in provincia di Pistoia, figlio di Francesco di Michelangelo Pasquini e di sua moglie Maria Gentile di Bartolomeo Castellini.
Dapprima studiò con Mariotto Bocciantini a Uzzano e, successivamente, si trasferì a Ferrara, dove visse con lo zio Giovanni, il quale lo fece studiare con i migliori musicisti della città.
Dopo aver lavorato brevemente come organista presso la locale Accademia della Morte, nel 1655 entrò al servizio del nobile romano Innocenzo Conti e, dal 1660 in poi, lo si ritrova menzionato come "Bernardo della Chiesa Nova" nelle liste dei musicisti ingaggiati per le musiche straordinarie in diverse chiese romane.
Nel 1667, Pasquini entrò al servizio del principe di Sulmona Giovan Battista Borghese come "aiutante di camera", oltre a lavorare come organista nella cappella Borghese in S. Maria Maggiore.
Nel 1672, il compositore esordì come operista con la "favola drammatica per musica" La sincerità con la sincerità overo Il Tirinto, seguita dal dramma L'amore per vendetta overo L'Alcasta (1673).
Negli anni '70, Pasquini scrisse diversi lavori per la cappella Borghese, fra cui l'oratorio Caino e Abele (1671), il Dialogo per musica di Christo portante la croce e pendente in quella (1678) e il Christo orante: cantata a due con strumenti (1682). Compose anche prologhi e intermedi per alcune commedie, come La Verità conosciuta (1676) di Giuseppe Berneri.
Negli anni '70-'80, numerosi oratori del compositore furono eseguiti a Roma e in altre città italiane e, tra l'altro, Pasquini collaborò alle stagioni carnevalesche promosse dagli aristocratici romani.
Negli anni '80, Pasquini fece rappresentare diverse opere nel teatro di Palazzo Colonna, come il dramma La Tessalonica (1683), L'Arianna (1685) e La caduta del regno delle Amazzoni (1690).
All'inizio degli anni '90, il compositore scrisse alcuni lavori per il cardinale Pietro Ottoboni, come il dramma Il Colombo overo L'India scoperta (1690) e i drammi sacri Alessio (1690) ed Eudossia (1692).
Dalla metà degli anni '90, Pasquini si ritirò progressivamente dalle scene, suonando per l'ultima volta come clavicembalista all'oratorio del "Crocifisso di S. Marcello" (1695) e come organista nelle quarantore a S. Lorenzo in Damaso (1696).
Morì nel 1710 a Roma.
Oggi noto come virtuoso clavicembalista, all'epoca Pasquini fu un apprezzato compositore di opere, oratori e cantate. In campo teatrale, scrisse circa 15 opere che abbracciano tutti i generi del dramma e della commedia per musica che, in molti casi, circolarono anche fuori Roma.
Rilevante, infine, fu anche la sua attività didattica, che contribuì in maniera determinante a renderlo un vero e proprio mito vivente in tutta Europa, alla stessa maniera di Corelli.
BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO
"Toccata con lo Scherzo del Cucco" per organo
"Sonata n° 3 in Re minore", "Sonata n° 4 in Si bemolle maggiore" e "Sonata n° 2 in Do maggiore" per due clavicembali
Aria "Già sento nel petto", dalla cantata "Padre, Signore e Dio"
FONTI BIBLIOGRAFICHE
Morelli, Arnaldo (2014), PASQUINI, Bernardo in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 81 [online]. Ultimo accesso: 30 novembre 2024. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/bernardo-pasquini_%28Dizionario-Biografico%29/
Commenti
Posta un commento