GIOVANNI ANDREA ANGELINI-BONTEMPI

Giovanni Andrea Angelini-Bontempi nacque nel 1624 a Perugia, in una famiglia borghese. All'età di 11 anni, il giovane fu affidato a padre Sozi per studiare musica e letteratura, discipline per le quali si dimostrò talmente portato da indurre Sozi a inviarlo a Roma presso la casa generale dei padri filippini.

Dalle Effemeridi di Lancellotti, si sa che, nel 1641, Angelini-Bontempi seguì il vescovo di Osnabrück, Francesco Guglielmo conte di Wartenberg a Firenze, dove si esibì probabilmente alla presenza dell'elettore di Sassonia.

Nel 1642, il giovane si trasferì a Venezia, attratto forse dalla celebrità raggiunta dalla scuola musicale per merito di Adrian Willaert e Giovanni Gabrieli. 

Certamente, vanno ricercate nel periodo del soggiorno veneziano alcune componenti fondamentali della personalità artistica di Angelini-Bontempi, come l'amore per il melodramma, la straordinaria erudizione classicista e la perizia tecnica.

Saranno questi elementi a favorire l'attività del compositore in Germania, il cui primo soggiorno a Dresda risale al 1650, presso la corte dell'elettore di Sassonia Giovanni Giorgio I. Nel 1651, Angelini-Bontempi è compositore e discantista a capo fila dei musicisti della cappella privata del principe Giovanni Giorgio.

Due anni dopo, il compositore fu nominato maestro di cappella del principe. Qualche tempo dopo, Angelini-Bontempi dedicò al suo maestro e collaboratore Heinrich Schütz il suo primo lavoro teorico, intitolato Nova quatuor vocibus componendi methodus [...] (1660).

Ispirandosi a un argomento diffuso tra i letterati e i musicisti del tempo, il compositore scriverà la musica e la poesia dell'opera Il paride (1662), la quale otterrà un grande successo. Tra le sue opere successive, si ricordano la Dafne (1671) e Jupiter und Jo (1673).

Dopo la morte dell'elettore Giovanni Giorgio II (1680), tutti i musicisti italiani lasciarono Dresda e Angelini-Bontempi si ritirò in una sua villa a Brufa di Torgiano, nel territorio di Perugia.

Qui, nel 1682 divenne maestro di cappella, scrivendo alcune composizioni per la festa dell'Assunta (1682 e 1685). A Brufa, infine, si dedicò alla scrittura di diversi saggi storico-musicali.

Morì nel 1705 a Brufa.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Sinfonia e Aria "Non conosce, non sa", dall'opera "Il Paride"


Aria della Discordia "Qual giammai dentro il seno", dall'opera "Il Paride"


Aria di Erguaro "Quei bei luciferi che mi confondono", dall'opera "Il Paride"


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Mutini, Claudio (1961), ANGELINI-BONTEMPI, Giovanni Andrea in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 3 [online]. Ultimo accesso: 9 settembre 2024. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-andrea-angelini-bontempi_(Dizionario-Biografico)

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