CARLO MANNELLI


Carlo Mannelli (anche Carlo o Carluccio del Violino) nacque nel 1640 a Roma, figlio di Giovanni Battista Mannelli e di sua moglie Dionora Riveri.

La prima notizia documentata sulla sua attività risale al 1650, quando compare con il nome di "Carluccio" nelle liste di pagamento della chiesa di San Luigi dei Francesi, per aver partecipato come cantante alla festa del santo, collaborazione continuata anche come violinista fino al 1696.

Dal 1659, il compositore partecipò come cantore alle processioni del giovedì santo dell'Arciconfraternita del Ss. Crocifisso di San Marcello mentre, nel trentennio 1664-1694, collaborò anche come violinista nell'esecuzione degli oratori promossi da quest'istituzione per i cinque venerdì di quaresima.

I primi anni della sua carriera musicale Mannelli li svolse nell'orbita della famiglia Pamphili e, nel 1663, risulta aggregato quale "professore di violino" alla Congregazione dei musici di S. Cecilia.

Dal 1671 al 1673, il compositore fu al servizio del principe G. B. Borghese, in qualità di "musico" e, nel frattempo, compì diverse esecuzioni musicali presso le maggiori istituzioni ecclesiastiche romane.

Nei bienni 1689-1690 e 1694-1695, Mannelli partecipò come violinista all'esecuzione di cantate e oratori alla corte del cardinale Pietro Ottoboni. Eletto nuovamente nel 1696 a guardiano degli strumentisti della Congregazione dei musici di S. Cecilia, il compositore rinunciò all'incarico, per motivi di salute.

Morì alla fine dell'anno a Roma.

Mannelli fece stampare almeno tre raccolte musicali, della quali solo due sono sopravvissute. 

La prima si intitola Primo libro di sinfonie a violino solo e fu pubblicata prima del 1682, opinione confermata da un documento inedito che ne colloca l'anno di stampa al 1674.

La seconda raccolta, intitolata Sonate a tre, dui violini e leuto o violone con il basso per l'organo op. II (1682), comprende 14 sonate, ognuna avente un titolo inteso come omaggio ai compositori amici o colleghi di Mannelli. 

La raccolta, oltre alla dedica al cardinale Benedetto Pamphili, contiene un avvertimento indirizzato al "Lettore violinista", riguardante l'esecuzione di note staccate e legate. Le sonate presentano da quattro a sei movimenti ed evidenziano una scarsa regolarità nell'uso dei tempi lenti e veloci.

L'ultima raccolta, Sonate a tre, doi violini, leuto o violone, con il basso per l'organo op. III (1692), è dedicata al principe Domenico Rospigliosi e comprende 12 sonate per un organico identico a quello utilizzato nella raccolta precedente. 

Le sonate, sprovviste di titolo, sono caratterizzate da una scrittura strumentale virtuosistica e tecnicamente audace, con la quale Mannelli costruisce movimenti lunghi e articolati, come avviene nell'op. II. A differenza della precedente raccolta, però, l'assetto formale delle sonate è più regolare, poiché la maggior parte delle stesse è composta da cinque movimenti.

Le raccolte pervenuteci costituiscono una minima parte della produzione strumentale del compositore, purtroppo in gran parte perduta, tra cui i Capricci a due violini e basso e il Terzo libro di sonate a tre d'altri stili.

Nell'inventario dei beni di Mannelli sono elencate quasi 300 composizioni, come sinfonie a tre o a quattro, sonate a tre, capricci da camera a violino solo, partite a due o a tre, balletti da camera, un preludio a due trombe e sonate a violino solo.

Di tale produzione, ci è pervenuta solo una sonata per violino, conservata manoscritta a Torino. Tra le opere del compositore, infine, si ricorda il perduto Studio del violino, un libro didattico lasciato in eredità al violinista genovese Martino Bitti.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Sonata in trio n° 12 in La minore, op. 3


Sonata in trio n° 2 in Sol maggiore, op. 3


FONTI BIBLIOGRAFICHE

D'Ovidio, Antonella (2007), MANNELLI, Carlo in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 69 [online]. Ultimo accesso: 15 settembre 2024. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/carlo-mannelli_%28Dizionario-Biografico%29/

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