DOMENICO GABRIELLI
Domenico Gabrielli (o Gabrieli) nacque nel 1659 a Bologna. Studiò composizione con Giovanni Legrenzi a Venezia e violoncello con Petronio Franceschini nella sua città natale.
Nel 1676 divenne membro dell'Accademia filarmonica di Bologna e, quattro anni più tardi, fu nominato violoncellista presso la Cappella di S. Petronio.
Nello stesso periodo, intraprese la carriera di compositore di musica teatrale, esordendo con l'opera Il Gige in Lida (1683), seguita dall'opera Il Cleobulo (1683).
Scrisse anche musica strumentale, come la raccolta Balletti, gighe, correnti, alemande e sarabande (1684). L'anno successivo, fece rappresentare a Venezia le opere Rodoaldo, re d'Italia e Clearco in Negroponte e Teodora Augusta. Seguirono Le generose gare tra Cesare e Pompeo (1686) e Il Mauritio (1687).
A causa dell'intensa attività compositiva, Gabrielli trascurò i propri obbighi presso la Cappella di S. Petronio e perciò fu licenziato. Fu però riammesso l'anno successivo e, nel frattempo, scrisse i due oratori Sigismondo, re di Borgogna (1687) ed Elia sacrificante (1688).
Nel 1687 si stabilì a Modena, dove fece eseguire alcune opere e oratori. Successivamente, le precarie condizioni di salute gli impedirono di proseguire la sua attività.
Morì presumibilmente nel 1690 a Bologna.
Sebbeme gran parte della sua produzione musicale è legata all'attività teatrale, Gabrielli è conosciuto soprattutto per le sue composizioni per violoncello e per la sua abilità di virtuoso, cosa che gli fece guadagnare l'appellativo di "Minghin dal viulunzaal".
Esponente rilevante della scuola emiliana, Gabrielli volle liberare il suo strumento dalla generica funzione di accompagnamento, elevandolo al rango di voce solista. Ciò è particolarmente evidente in alcuni lavori strumentali, come le 2 Sonate per violoncello e continuo e nel Canone a 2 violoncelli.
Anche nella produzione di musica vocale, il compositore seppe valorizzare le specifiche potenzialità virtuosistiche del violoncello, come nelle 2 Arie con violoncello obbligato.
Nell'ambito del melodramma, infine, Gabrielli evidenziò fortemente l'elemento drammatico introducendo un recitativo ad andamento arioso e ricorrendo all'impiego di arie concertate.
BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO
"Sonata in Sol maggiore" per violoncello e basso continuo
"Canone" per due violoncelli
Aria "Bellezza tiranna", dall'opera "Clearco in Negroponte"
FONTI BIBLIOGRAFICHE
Pelagalli, Rossella (1998), GABRIELLI, Domenico in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 51 [online]. Ultimo accesso: 11 aprile 2025. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/domenico-gabrielli_%28Dizionario-Biografico%29/
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