ANTONIO FRANCESCO TENAGLIA


Antonio Francesco Tenaglia (detto anche "Tenaglino" o "Tanaglino") nacque nel 1620 circa a Firenze. Successivamente, si trasferì a Roma dove, nel 1644, entrò al servizio del cardinale Antonio Barberini. Quattro anni più tardi, invece, fu assunto dall'arciduca Leopoldo Guglielmo d'Austria a Bruxelles.

Nel 1651 ritornò a Roma e, in quegli anni, ebbe frequenti contatti con l'abate Elpidio Benedetti, il quale ricercava musicisti italiani da inviare alla corte francese. In una lettera al cardinale Mazzarino (1654), l'abate elogiò Tenaglia affermando che "per accompagnare al cimbalo, [Tenaglia] non ha paro, e passa di longa mano il povero sig. Luigi [Rossi].

Negli anni successivi, probabilmente, entrò al servizio della famiglia Pamphilj e, nel 1656, compose il "dramma in musica rappresentato da tre damigelle" Il giudizio di Paride.

Nel 1661, invece, scrisse l'opera Il Clearco mentre, negli anni 1667-1672, fu organista della basilica di San Giovanni in Laterano.

Morì probabilmente nel 1672 a Roma.

Fu elogiato come eccellente clavicembalista da Severo Bonini nei suoi Discorsi e regole sopra la musica, dove viene definito il migliore "dopo il signor Girolamo [Frescobaldi]". Nonostante ciò, però, non si conoscono sue composizioni per tastiera.

Sopravvivono, invece, 67 cantate a voce sola, 8 a due voci e una a tre voci a lui attribuite. Ciò conferma che, ai suoi tempi, Tenaglia fu anche un apprezzato compositore di cantate.

BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Arietta "Begli occhi, merce'" per pianoforte e soprano


Aria "Quando sarà quel dì?" per pianoforte e baritono


Aria "In mare di sdegno" per voce, chitarra barocca e clavicembalo


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Wikipedia, L'Enciclopedia Libera, Antonio Francesco Tenaglia [online]. Ultimo accesso: 21 aprile 2025. Disponibile presso: https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Francesco_Tenaglia

Commenti