EVARISTO FELICE DALL'ABACO
Evaristo Felice Dall'Abaco nacque nel 1675 a Verona, figlio del "causidico" Damiano Dall'Abaco e di una certa Clorinda.
Non si conosce nulla sulla sua formazione musicale, anche se si suppone che egli abbia studiato con Giuseppe Torelli a Verona e con Tomaso Antonio Vitali a Modena.
Dal 1696 al 1701, Dall'Abaco lavorò come strumentista a Modena e, nel 1704, si recò in Germania, dove ottenne il posto di "suonador da camera di violoncello" alla corte dell'elettore di Baviera Massimiliano II Emanuele.
Negli anni successivi, il compositore seguì l'elettore nelle sue peregrinazioni in Europa, causati dalle sconfitte nella guerra di successione spagnola. Fu, inizialmente a Mons (1706-1709), a Compiègne, Parigi, Versailles (1709-1711) e, infine, ritornò a Monaco nel 1715.
Nella nuova cappella di corte, Dall'Abaco lavorò come "Konzertmeister" e come direttore dell'orchestra di corte, oltre a ottenere il titolo di consigliere elettorale.
Dopo la morte dell'elettore, gli successe il figlio Carlo Alberto e, sotto il governo di questi, il compositore non conobbe una felice fortuna.
Morì nel 1742 a Monaco.
Come Corelli, Dall'Abaco compose esclusivamente sonate e concerti, pubblicati in sei raccolte di dodici pezzi ciascuna.
Delle tre raccolte di sonate, le op. 1 e 4 sono sonate solistiche per violino e basso continuo, mentre l'op. 3 contiene sonate a tre. Tutte le sonate adottano la divisione corelliana in quattro movimenti e sono rappresentative della tendenza alla fusione fra la sonata da camera e quella da chiesa.
L'opera di Dall'Abaco è dominata dalla presenza del rigore contrappuntistico, evidente fin dalla sua prima raccolta di concerti, i Concerti à 4 da chiesa op. 2, la quale contiene composizioni a tre e a quattro tempi.
Nei successivi Concerti a più strumenti op. 5 e op. 6, il rigore polifonico cede il passo a uno stile più moderno, di influenza vivaldiana. In entrambe le raccolte, viene adottata la forma del concerto ripieno, nella quale il contrasto è ottenuto mediante sezioni "piano" e "forte", piuttosto che con l'opposizione concertino-tutti.
I Concerti op. 6, nei quali predomina la divisione in tre tempi, sono considerati tappe fondamentali per lo sviluppo della sinfonia orchestrale, insieme ad analoghe opere di Giuseppe Antonio Brescianello e di Carlo Tessarini.
BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO
Sonata per violino e basso continuo in Sol minore, op. 4 n° 12
"Sonata in trio in La maggiore, op. 3" per clavicembalo, due violini barocchi e violoncello barocco
Concerto à 4 da Chiesa in Re minore, op. 2
FONTI BIBLIOGRAFICHE
Antolini, Bianca Maria (1985), DALL'ABACO, Evaristo Felice in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 31 [online]. Ultimo accesso: 1 febbraio 2025. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/evaristo-felice-dall-abaco_(Dizionario-Biografico)
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