ALFREDO CASELLA
Alfredo Casella nacque nel 1883 a Torino, figlio del violoncellista Carlo Casella e di sua moglie Maria Bordino. Ricevette la prima educazione e i primi insegnamenti musicali dai genitori.
Verso l'età di 10-11 anni, il giovane decise di dedicarsi totalmente alla musica e, nel 1896, si iscrisse al Conservatorio di Parigi, dove studiò con Louis-Joseph Diémer (pianoforte), Xavier Leroux (armonia e contrappunto) e Gabriel Fauré (composizione).
Al termine degli studi, Casella fece le sue prime esperienze come pianista e direttore d'orchestra. Dopo un breve soggiorno a Londra, nel 1906 entrò a far parte della Société des Instruments Anciens di Henri Casadeus, con la quale tenne numerosi concerti in tutta Europa.
Nel 1907 si sposò con Hélène Kahn e proseguì saltuariamente la sua attività di direttore d'orchestra. Nel 1911 divenne segretario della Société Musicale Indépendante e, nello stesso anno, accettò una supplenza della classe di pianoforte al Conservatorio di Parigi. In questo periodo, si dedicò sempre di più all'attività compositiva e ai concerti.
Nel 1915 fu nominato insegnante di pianoforte al conservatorio di S. Cecilia di Roma e, due anni più tardi, fondò la Società Nazionale di Musica" e la rivista musicale "Ars Nova" le quali, purtroppo, ebbero breve durata.
Nel 1921 divorziò dalla prima moglie e si risposò con la sua allieva Yvonne Müller. Due anni più tardi, invece, fondò la Corporazione delle Nuove Musiche, allo scopo di far conoscere maggiormente la musica contemporanea.
Fu anche fondatore del primo Festival Internazionale di Musica Contemporanea a Venezia (1930) e del Trio Italiano (1930), uno dei più famosi complessi da camera internazionali.
In questi anni, assunse diversi e nuovi incarichi di insegnamento a Roma e a Siena. Colpito da una grave malattia nel 1942, nonostante tutto continuò a dare lezioni di pianoforte, a dirigere concerti, a comporre e a continuare la sua opera di revisione ed edizione critica di grandi musicisti del passato.
Morì nel 1947 in una clinica romana.
L'attività musicale di Casella è riconducibile a tre stili: nel primo periodo sono state individuate influenze di vari modelli (Strauss, Mahler, ecc.) e una propensione verso lo stile di Ravel, come testimoniano le prime opere per pianoforte (Pavana op. 1, Toccata op. 6 e Sarabanda op. 10) e i primi lavori orchestrali (Suite in Do maggiore e la rapsodia Italia).
Il secondo periodo, accanto a reminiscenze di Strauss e Rimsky-Korsakov, vede l'uso di canti popolari del folklore del sud Italia, come testimonia la sua prima opera nel nuovo stile, Notte di maggio (1913).
Dopo un periodo di crisi, di esplorazione nell'ambito del linguaggio musicale e di esasperazione armonica, manifestatisi particolarmente nei Nove pezzi per pianoforte (1914), nelle Pagine di guerra (1915) e nei Pupazzetti (1916), il compositore approda a una semplificazione armonico-melodica, già rivelatasi nei Cinque pezzi per quartetto e negli Undici pezzi infantili del 1920.
Le opere composte nel 1923 (le Tre canzoni trecentesche, le Quattro favole romanesche, il Concerto per quartetto, ecc.) segnano l'inizio del periodo neoclassico di Casella.
A queste, seguirono altre composizioni (Due ricercari sul nome BACH e il Concerto per trio e orchestra, 1933), nelle quali il compositore tese verso una tendenza musicale contrappuntistica e una straordinaria essenzialità sonora. Lo stesso stile si rinverrà nelle successive opere religiose Tre canti sacri (1943) e nella Missa Solemnis Pro Pace (1944).
BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO
Rapsodia "Italia", op. 11 per grande orchestra
"Pupazzetti, op. 27" per pianoforte a quattro mani
"Due ricercari sul nome B-A-C-H, op. 52" per pianoforte
FONTI BIBLIOGRAFICHE
Lanfranchi, Ariella (1978), CASELLA, Alfredo in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 21 [online]. Ultimo accesso: 25 febbraio 2025. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/alfredo-casella_%28Dizionario-Biografico%29/
Commenti
Posta un commento