JACOPO DA BOLOGNA
Jacopo da Bologna nacque tra la fine del Duecento e gli inizi del Trecento, forse a Bologna. Probabilmente, studiò nel capoluogo emiliano e, in seguito, lavorò come musicista a Verona, al servizio di Mastino II Della Scala.
Tra il 1339 e il 1349, il compositore fu a Milano, al servizio del duca Luchino Visconti. È opinione degli studiosi che questo soggiorno sia stato precedente a quello veronese.
Nel 1373, invece, il suo nome compare nei registri dei laudesi di Orsanmichele a Firenze mentre, tra il 1378 e il 1386, uno Jaquet de Bolunya "minister de saltiri" è attivo in Spagna alla corte aragonese. In entrambi i casi, mancano prove concrete che i due riferimenti siano riconducibili a Jacopo.
Forse a Milano durante gli anni '50 o, più probabilmente, a Verona nel periodo 1349-1351, Jacopo conobbe personalmente Petrarca e, dall'incontro, fu scritta la musica per il madrigale petrarchesco Non al suo amante più Diana piacque.
Nelle corti settentrionali delle quali fu ospite, Jacopo continuò a essere il compositore dei potenti, dei quali illustrò le virtù e le imprese. Tuttavia, si dedicò anche alla diffusione delle regole compositivo-esecutive del tempo.
Scrisse il trattato L'arte del biscanto misurato (sulla notazione mensurale), mentre nel madrigale Oselletto selvagio raccomanda che la polifonia sia "soave e dolce" e che non bisogna abbandonarsi all'uso di "gridar forte".
Altri suggerimenti, per far della musica "ars et vera scientia", si ritrovano nel mottetto Laudibus dignis merito laudari, di autore anonimo, ma facilmente attribuibile a Jacopo.
Insieme a Giovanni da Cascia e a un non meglio identificato maestro Piero, infine, fu considerato dai contemporanei una delle tre "corone" dell'Ars nova italiana.
La sua produzione nota, in gran parte madrigali a due e tre voci, si ritrova nelle maggiori raccolte polifoniche di fine '300 e di inizio '400 e costituisce un punto di riferimento costante per gli autori successivi.
BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO
Madrigale "Posando sopra un'acqua"
Madrigale "O cieco mondo" per coro STB, flauto, cornetto e dulciana
Caccia "Per sparverare tolsi el mio sparviero"
FONTI BIBLIOGRAFICHE
Di Bacco, Giuliano (2004), JACOPO da Bologna in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 62 [online]. Ultimo accesso: 23 giugno 2025. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/jacopo-da-bologna_(Dizionario-Biografico)/
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