PIETRO ALESSANDRO GUGLIELMI

Pietro Alessandro Guglielmi nacque nel 1728 a Massa, in Toscana, figlio del musicista Jacopo Guglielmi e di sua moglie Giulia Guerra. Apprese i primi rudimenti musicali dal fratello maggiore Domenico e dal padre, il quale gli insegnò a suonare la viola e il fagotto.

La conoscenza di questi strumenti gli permise di entrare giovanissimo nell'orchestra del teatro Ducale di Massa. Nel 1744, forse, il giovane fece rappresentare a corte una sua piccola parsa, andata purtroppo perduta.

L'anno successivo, Guglielmi si recò a Lucca per studiare con G. Puccini e, nel 1746, proseguì i suoi studi al Conservatorio di S. Maria di Loreto di Napoli, diplomandosi otto anni dopo.

Nel 1757, il compositore iniziò la sua carriera compositiva, esordendo come operista comico con la commedia in musica Lo solachianello 'mbroglione, scritta in dialetto napoletano. Seguirono le tre opere Il filosofo burlato (1758), La moglie imperiosa (1759) e L'Ottavio (1760).

Durante una breve permanenza a Dresda e a Brunswick come maestro di cappella di corte, Guglielmi scrisse altre opere fatte rappresentare successivamente in Italia, fra le quali La donna di tutti i caratteri (1762), Tito Manlio (1763) e L'Olimpiade (1763).

Con il passare degli anni, la fama del compositore divenne sempre maggiore e, nel 1766, forse sposò il soprano Lelia Acchiapati, conosciuta durante la sua attività all'Ospedale dei Mendicanti di Venezia.

Nello stesso anno, la coppia si trasferì a Londra, dove Guglielmi lavorò sia come compositore operistico che come compositore di musica strumentale. 

Nel 1768, Guglielmi pubblicò il suo primo lavoro cameristico, i Sei quartetti con il cembalo. Quattro anni più tardi, invece, vide la luce il suo ultimo lavoro inglese, le Sei sonate per clavicembalo o fortepiano op. III, dedicate a lady Hamilton.

Nello stesso anno, il compositore e la moglie ritornarono in Italia, dove proseguirono le loro attività musicali e operistiche.

Morì nel 1804 a Roma.

La sua produzione annovera oltre 100 lavori per il teatro, in gran parte opere buffe e opere serie, ma si ricordano anche diversi oratori, cantate e una musica di scena.

Insieme a Paisiello, Jommelli e Cimarosa, Guglielmi viene ricordato come uno dei massimi esponenti della scuola musicale napoletana. 

In accordo ai dettami di questa scuola, la quale prediligeva un linguaggio armonico semplice e scorrevole, il compositore usò nelle sue composizioni lunghi pedali e successioni armoniche inusuali, talvolta inserendo l'accordo di settima di sensibile.

Nelle sue opere, inoltre, l'orchestra partecipa attivamente all'azione drammatica e alcune scene complesse presentano un'ottima costruzione, attraverso l'uso di cori, ballerini e recitativi accompagnati, ma anche arie di notevole varietà formale.

Quasi tutta la musica strumentale del compositore fu composta durante il soggiorno londinese (1767-1772) e comprende 15 sinfonie per orchestra, 6 divertimenti à 4 per archi (1768), 6 divertimenti per violino e clavicembalo op. II (1770) e un trio in Re minore per due violini e basso.

Si ricordano altresì il quartetto A conversation per oboe e trio d'archi, la raccolta di melodie tradizionali scozzesi The favorite Scotch divertissement, trascritte ed elaborate per pianoforte, due toccate per clavicembalo, 6 quartetti per due clavicembali, una sonata in Re maggiore per cembalo e violino, quattro sonate per cembalo, un concerto per clavicembalo e orchestra e uno per violino e orchestra.

Le composizioni di musica sacra, infine, annovera oltre 260 lavori e furono quasi interamente scritte durante il periodo romano (1793-1804). In quest'ambito, Guglielmi si avvalse dello "stile misto" italiano, usando molto il contrappunto imitativo-armonico e il fugato.

Tra queste composizioni, si ricordano la Messa pia solenne a 8 voci, concertata e a tutta orchestra obbligata (1794), la Messa in Do maggiore per soli, coro e orchestra (1803) e la Messa à 4 in Re maggiore per soli, coro e organo (1804).

Rilevanti, infine, sono anche 21 mottetti, 12 inni, una sequenza, 3 Tantum ergo, 2 Magnificat, un Te Deum, 2 orazioni, una lamentazione, 42 salmi, 113 antifone, 32 offertori e 27 graduali.


BRANI CONSIGLIATI PER L'ASCOLTO

Ouverture dell'opera "Debora e Sisara"


Sonata per clavicembalo n° 1, op. 3


"Larghetto", dal "Quartetto n° 5 in Fa maggiore, op. 1"


FONTI BIBLIOGRAFICHE

Bongiovanni, Pasqualino (2003), GUGLIELMI in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 60 [online]. Ultimo accesso: 8 luglio 2025. Disponibile presso: https://www.treccani.it/enciclopedia/guglielmi_%28Dizionario-Biografico%29/

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